Un inizio sempre nuovo...
Amato fratello Vescovo suffraganeo,
carissime sorelle e carissimi fratelli nel ministero ordinato,
carissimi/e fratelli e sorelle che avete scelto di vivere la vocazione religiosa e la chiamata ad essere "pietre vive" del santo edificio di Dio nella nostra Inclusive Anglican Episcopal Church,
grazia e pace nel Dio che viene! La nostra Diaconìa, che scandisce i tempi liturgici secondo il calendario ambrosiano , ha già iniziato la grande attesa della nascita del Signore Gesù mentre tutto il resto delle nostre Comunità domani celebreranno la prima domenica di Avvento.
Il Natale è una ricorrenza che, nonostante le contraddizioni del nostro Occidente e nonostante sia ormai prigioniera di un consumismo sfrenato, è misteriosamente in grado di suscitare nei cuori un clima di fiduciosa attesa che sembra scavare una speranza nella frenesia che abita la quotidianità degli esseri umani del nostro tempo.
Come scriveva, poeticamente, Edith Stein (Santa Teresa Benedetta della Croce): “ Quando i giorni diventano via via più corti, quando, nel corso di un inverno normale cadono i primi fiocchi di neve, timidi e sommessi si fanno strada i primi pensieri del Natale. Questa semplice parola emana un fascino misterioso, cui ben difficilmente un cuore può sottrarsi. Anche coloro che professano un’altra fede e i non credenti, cui l’antico racconto del Bambino di Betlemme non dice alcunché, preparano la festa e cercano di irradiare qua e là un raggio di gioia. Già settimane e mesi prima un caldo flusso di amore inonda tutta la terra. Una festa dell’amore e della gioia, questa è la stella verso cui tutti accorrono nei primi mesi invernali”.
Natale richiama il nostro cuore alla consapevolezza che un nuovo inizio è sempre possibile, che possiamo (ri)diventare ogni giorno nuovi/e nonostante i continui tentativi dell'«uomo vecchio» (Col 3,9) di far capolino nei nostri pensieri e nelle azioni di rinnovamento della mente e del cuore (Rm 12,2). Contemplare l'evento di Betlemme, fissare i nostri occhi sulla semplicità e sulla tenerezza che si dipanano da da quella grotta, ci insegnano a guardare alla nostra quotidianità come luogo privilegiato di manifestazione del divino e di relazione con Dio. Possiamo guardare alla nostra vita di ogni giorno come ad una routine che ora si fa Tabor, ora Getsemani, a tratti anche calvario fino a tramutarsi in un sepolcro vuoto che profuma di vita nuova e abbondante.
Il Natale ci racconta di Dio che, facendosi piccolo, è in grado di comprende le nostre fragilità più viscerali; di un Dio che - caparbiamente - ha scelto di dimorare con noi e in noi nonostante il male che alberga nella nostra umanità. Potremmo dedicare tante parole allo stupore dell'Incarnazione ma non basterebbe l'eternità per sviscerare un Mistero insondabile che, forse, essere, a tentoni , indagato e "compreso" in modo molto parziale (I Cor 13,12), ma che può essere contemplato in questa vita e conferire senso ed autenticità alla nostra esistenza. Perciò, come ogni anno, siamo chiamati/e a tornare, con cuore e occhi di bimbo , allo stupore del Natale! Mi piace ripetere le parole di Mgr. Vincenzo Paglia: "Siamo a tal punto analfabeti di Dio da aver bisogno di tornare alla Sua scuola. Tutti!".
E questo, riguardo a voi tutti e tutte, è il mio augurio per questo Avvento ma è anche il mio invito ed è anche la esortazione rivolgo a me stessa e a voi tutti e tutte: cerchiamo, vi prego, nella parte più profonda della nostra anima nonché dentro le relazioni che viviamo, il modo per apprendere l'alfabeto autentico dell'Amore.
Compiamo, vi prego , una così nobile ricerca attraverso un atteggiamento di fiduciosa speranza, nella consapevolezza che quello "shalom" di cui il nostro travagliato mondo ha urgentemente bisogno, perché sbocci tra le nazioni e i popoli, necessita - prima - di radicarsi nei nostri cuori e nelle relazioni che sono la trama della nostra umile quotidianità.
Invochiamo lo Spirito Santo perché ispiri ai nostri cuori le giuste modalità per ricominciare e diventare creature nuove e trasformate dalla Grazia.
Vieni, Signore Gesù!
Buon Avvento a tutti\e voi.
Nell’Amore del Dio che viene,
Madre ++ M. Vittoria Longhitano, Primate della Inclusive Anglican Episcopal Church e Vescova Presidente dell’ AFCI in Europa
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