«Altro Natale senza compassione dove Tu, Dio, vuoi nascere ancora per amare con cuore d’uomo. Vieni, non mancare, perché c’è sempre Lei ad aspettarti in mezzo a noi: la Povera, la Vergine, la Madre… Nessuna festa suscita poesia e letizia quanto il Natale, pur essendo liturgicamente più importante la Pasqua. Tutto si esprime con il canto, con la poesia dell’infanzia, dell’innocenza e della bellezza, e soprattutto con lo stupore e la gratitudine per la nascita tra noi del Salvatore, di Colui che da lungo tempo era stato promesso e atteso. Nel tempo di Avvento noi accogliamo quest’annunzio di gioia, ma preghiamo anche portando nel cuore le moltitudini di profughi che in estrema povertà lasciano la loro patria, la loro casa e i loro cari, tutti quelli che soffrono a causa delle violenze e delle guerre che devastano tanta parte del mondo o che si trovano ad affrontare situazioni di lutto, di malattia, di solitudine. La pace e la gioia che Gesù viene a portare sono per ogni uomo, e noi sentiamo il bisogno di accoglierla e riversarla su tutti, specialmente su quelli che non riescono a vivere il Natale con fede e riceverne consolazione… Il Natale dovrebbe essere, per i cristiani e per tutti gli uomini di buona volontà, la festa in cui si celebra in ogni tempo e luogo, la nascita di Gesù e quindi un momento di grande gioia e di unità. Purtroppo il materialismo del mondo in cui viviamo ha trasformato il Natale in un rito pagano. Vivere il Natale da cristiani significa ritrovare uno stile di vita semplice, umile, povero, che lasci spazio alla gratuità dell’amore e del servizio. Ciò comporta un serio impegno ascetico per non adeguarsi alla moda del Natale consumistico, per rinunziare al superfluo in favore di chi non ha il necessario, per non dare soltanto qualcosa, ma – sull’esempio di Gesù Cristo – farsi dono a tutti, senza misura. Occorre svegliarsi dal torpore dell’indifferenza e aprirsi ad accogliere il dono di Dio con fede schietta, con spirito di gratitudine, con stupore di gioia. Occorre assumere interiormente ed esteriormente lo stile di vita che fu proprio di Gesù, Figlio dell’Eterno Padre, nato uomo, in estrema povertà, dalla Vergine Maria».
RIFLESSIONE TRATTA DALLA PAGINA DELLA COMUNITA’ DI PERUGIA
Aggiornamento: 3 mag 2022
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