"«Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro»." Mc 7,14b-16
In questa pericope evangelica Gesù viene a dirci una cosa fondamentale, tanto da rompere ancora una volta gli schemi obsoleti, bigotti... della tradizione che ridotti a norme e basta sono privi di significato e ancor più non portano a nulla di buono. L' accento lo pone non tanto su quello che può venire da fuori, ma soprattutto da quello che può uscire dal cuore di ognuno e ognuna di noi, perché è importante la testimonianza concreta e fattiva, vera e reale... Quindi non sono i gesti rituali e gli alimenti che possono essere considerati puri e/o impuri ma è l'atteggiamento che ciascuno e ciascuna di noi mette per adempiere determinate regole! È importante il nostro rapporto con i principi, con la Torah, con i Comandanti, con con le regole, con i riti... ma è fondamentale la nostra capacità di far sì che tutto ciò, sia fonte di libertà, di gioia, di armonia e di amore e non di prigionia. Siamo chiamati e chiamate a concentrarsi sul nostro cuore, sulla totalità della nostra vita alla luce di quello che in quel determinato momento viviamo, come lo viviamo e come vivremo... Il Vangelo non è un compenso di norme ma è vita, vita concreta... dobbiamo incarnarlo il più possibile se desideriamo ardentemente vivere bene, in pace, in e con l'amore, con la gioia. Da questo nasce una relazione ineffabile, stupenda, unica con Dio, Padre e Madre e con il prossimo. Tutto ciò che è impuro quindi esce solo ed esclusivamente da noi, dalla sede più importante della nostra vita: il cuore! Sì, dal cuore perché non è capace di ascoltare. Non ascoltando la nostra vita nella sua totalità è insipida, fredda, morta... non ascoltando la Parola diventiamo duri, rigidi, non siamo in grado di discernere, non siamo in grado di avere compassione, di essere prossimi, di accogliere, di abbracciare...
Immagine da Google
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