«Che so di Dio e del fine della vita?
Io so che questo mondo è.
Che io sto in esso, come il mio occhio nel campo visivo.
Che in esso è problematico qualcosa, che chiamiamo il suo senso.
Che questo senso non risiede in esso ma fuori di esso.
Il senso della vita, cioè il senso del mondo, possiamo chiamarlo Dio.
E collegare a ciò la similitudine di Dio quale padre. Pregare è pensare al senso della vita.
Il mondo è indipendente dalla mia volontà.
Se il volere buono o cattivo ha un effetto sul mondo, lo ha solo sui limiti del mondo, non sui fatti, su ciò che non può essere raffigurato dal linguaggio ma solo mostrato nel linguaggio.
[...]Amare il proprio prossimo. Questo significa volere».
Wittgenstein, Quaderni 1914-1916
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