Dove ognuno è QUALCUNO da amare.
DIOCESI D'ITALIA DELLA ANGLICAN FREE COMMUNION INTERNATIONAL
Membro del CONSIGLIO MONDIALE DELLE CHIESE CRISTIANE
08 - (16/04/2022) - Messaggio pasquale della Vescova Presidente della Inclusive Anglican Episcopal Church
A voi tutti e tutti, cari ed amarti fratelli e sorelle nel ministero ordinato, consacrati e consacrate, membri, amici ed amiche, rivolgo questo augurio pasquale e verso di voi mi protendo in un abbraccio carico di amore e speranza nel Risorto.
Quest'anno, ancora una volta, la memoria della Resurrezione del Signore ci sorprende in un momento storico particolarmente difficile, nel quale sperimentiamo fortemente la nostra impotenza di fronte al male e alla crudeltà umana che la guerra, attraverso i suoi risvolti mostruosi, rende sempre più evidente. Vorremmo essere capaci di rispondere, di porre fine alle stragi, di fermare o almeno, rallentare l'avanzata di questa irruenta valanga del male, far cessare le torture e le atrocità che si consumano a due passi dalla nostra amata Italia. Purtroppo, sappiamo che non è possibile; siamo consapevoli di essere delle creature e, pertanto, non in grado ti condizionare eventi in realtà enormemente più grandi di noi.
Come possiamo lavorare per operare il bene e vincere questa nostra impotenza?
Il primo passo è sempre lo sguardo limpido sulla realtà poiché siamo consapevoli, come il Maestro ci ha insegnato, che solo la verità può renderci liberi\e: accettiamo perciò visceralmente la nostra umanità, i nostri limiti e riconosciamo anche le responsabilità che abbiamo di fronte al male, partendo dalle nostre vite quotidiane ed analizzando la qualità delle nostre relazioni. E poi, prodighiamoci nell'offrire aiuto concreto (ospitalità, sostegno economico, eccetera) a coloro che si trovano nella sofferenza (Cfr. Mt 25).
Come cristiani e cristiane, nella misteriosa e meravigliosa economia della fede, sappiamo che più saremo uniti e stretti al Risorto e più riusciremo a recare soccorso all'umanità ferita. Scriveva S. Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein): "Unita al Signore, tu sei come lui: onnipotente. Tu non puoi venire in aiuto qua e là come medico, infermiere, sacerdote. Con la forza della croce, tu potrai essere in tutti i fronti, in tutti i luoghi del dolore".
La seconda opportunità che tu puoi e devi offrire alla pace è il vivere in te stesso/ in te stessa questa Pace, questa pienezza dell shalom, perseguirla nella tua interiorità, seminarla attorno a te, imparando il perdono, il dialogo, la misericordia e la compassione. Proprio per questa ragione ho dedicato la mia lettera pastorale di Quaresima a questo tema, offrendo una serie di suggerimenti concreti per vivere e per perseguire la pace e la serenità del cuore.
Quando noi avremmo adempiuto tutto questo, allora "abbiamo fatto quanto dovevamo fare"(LC 14,20). E possiamo abbandonarci con fiducia ed entrare nel “piccolo” riposo interiore dei giusti.
Ovviamente, tutto ciò non ci esimerà dal domandare allo Spirito la grazia di poter esplorare nuovi sentieri di pace secondo la creatività di Dio. Siamo invitati\e ad operare concretamente per la pace e per il bene, non basta polemizzare o scrivere sui social-networks per essere concretamente chiamati “operatori di pace” (... Non chi dice Signore Signore...). Non dobbiamo ingannare noi stessi\e, convincendoci che l’immagine che veicoliamo di noi sui canali virtuali sia sempre corrispondente agli uomini e alle donne che siamo nella nostra vita quotidiana.
Permettetemi di concludere questo mio messaggio, estrapolando queste poche righe dagli auguri che un santo, il Vescovo Tonino Bello, rivolse ai suoi qualche tempo prima di morire:
“ (...). La Risurrezione di Gesù Cristo, nostro indistruttibile amore, è il paradigma dei nostri destini. La Risurrezione. Non la distruzione. Non la catastrofe. Non l'olocausto planetario. Non la fine. Non il precipitare nel nulla.
[...]. Il Signore è Risorto proprio per dirvi che, di fronte a chi decide di "amare", non c'è morte che tenga, non c'è tomba che chiuda, non c'è macigno sepolcrale che non rotoli via.
Auguri. La luce e la speranza allarghino le feritoie della vostra prigione".
Vi benedico di cuore,
+Maria Vittoria Longhitano
Vescova Presidente della Inclusive Anglican Episcopal Church,
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